Dal 25 al 28 settembre 2023 si è tenuto il Final Meeting di “Rural Migrantour. Paths of Recovery”, il programma Erasmus+ che per la prima volta ha permesso alla rete Migrantour di sperimentare le proprie passeggiate interculturali non nei grandi centri urbani, ma in piccoli borghi, zone rurali, aree di montagna, isole, territori di confine.
Il progetto è durato due anni e ha attraversato i grandi cambiamenti di questo periodo: abbiamo iniziato le attività progettuali durante il periodo della pandemia di Covid-19 ritrovandoci online, abbiamo assistito con sgomento allo scoppio della guerra in Ucraina e alla conseguente migrazione di tante persone in fuga dal conflitto, ci siamo confrontati con i sempre più evidenti cambiamenti climatici e con la crisi ambientale che proprio nei territori rurali e nelle aree montane mostra i suoi effetti più evidenti.
Pur con tutte le difficoltà e i limiti del progetto, i partner di Rural Migrantour hanno portato a termine con grande impegno la creazione di nuovi itinerari interculturali che mostrano in modo evidente come la mobilità e le migrazioni costituiscano un elemento impresciendibile della storia non solo delle città, ma di ogni territorio europeo. Le migrazioni di ieri e di oggi hanno trasformato e arricchito il patrimonio culturale di tutte le località coinvolte nel programma Erasmus+: Svilengrad in Bulgaria, Kostanjevica na Krki in Slovenia, Kythira in Grecia, Borgata Paraloup e Camini in Italia.
Proprio Camini, piccolo borgo calabrese della costa Ionica, ha ospitato l’evento finale del progetto. Camini è un luogo davvero straordinario che ha molto colpito tutti i partner del progetto. Qui, infatti, ormai da molti anni la cooperativa Jungi Mundu ha dato avvio a un progetto di recupero sociale, culturale ed economico del borgo attraverso l’accoglienza di nuovi cittadini, migranti, richiedenti asilo e rifugiati. Fino a qualche tempo fa spopolato dall’emigrazione, il paese è così tornato a vivere: la scuola locale è tornata ad avere allievi, sono state aperte nuove attività commerciali e nuovi servizi per i residenti, moltissime abitazioni ormai in rovina sono state ristritturato e sono diventate un “albergo diffuso” per i turisti e i visitatori che arrivano sempre più numerosi. E soprattutto centinaia di persone arrivate in Italia in cerca di una nuova vita l’hanno davvero trovata tra le strette vie del borgo, in un clima di ospitalità, di rispetto, di fratellanza.
Come sempre, al centro del progetto Migrantour ci sono gli accompagnatori interculturali. A Camini, il nostro più grande ringraziamento e in bocca al lupo va dunque a Zakaria e Douaa, che nel corso del Final Meeting ci hanno accompagnato alla scoperta di Camini partendo dalla loro esperienza di vita nel paese e dal racconto di ciò che li lega alla comunità.
“Rural Migrantour. Paths of Recovery” è un progetto finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea con capofila l’ONG Terra Vera (Slovenia) e realizzato in Italia da Viaggi Solidali, Fondazione Nuto Revelli, la Cooperativa Jungi Mundu e FIERI, in Grecia da Paths of Greece, in Bulgaria da LAG Svilegrad e in Olanda da Pocket Stories.