Dai primi passi di questo cammino, fino ad oggi, ho sempre visto e sentito Migrantour come un prezioso coacervo di valori e possibilità.
- Pluralità di culture condivise, all’insegna dello scambio e della condivisione.
- Cannocchiale rovesciato: vedere come vicino ciò che è lontano, lontano ciò che è vicino. Chi viene da lontano, può offrirci uno sguardo arricchente sulla città dove viviamo. E rivelarci in essa le “città invisibili”, ovvero quegli aspetti inediti della nostra città, che uno “straniero” conosce meglio di un residente. Così come chi viene da lontano, avvicina a noi il suo proprio paese per condividerlo.
- Polifonia di lingue, linguaggi e culture diverse. Per scoprire insieme agli altri che la diversità è un valore arricchente, e non un disvalore da contenere e risolvere.
- Libertà dagli schemi. Questo proficuo e variopinto crocevia e bazar, libera la mente da ogni schema preconcetto su noi e gli altri. Per scoprire e riscoprire la nostra umanità più autentica, al di là di ogni pregiudizio, cliché, preconcetto.