La situazione pandemica che stiamo vivendo ha reso evidente, nell’ultimo anno, quanto sia importante immaginare e dare vita a esperienze turistiche all’aria aperta e lontane dalle località più affollate, in modo da coniugare il più possibile le gioie del viaggio con la sicurezza propria e degli altri. In questa prospettiva il Migrantour non poteva perdere l’occasione di esplorare nuove possibilità, allontanandosi per una volta dalle grandi città dove il progetto è nato e provando a ideare delle passeggiate interculturali in piccoli borghi e aree rurali.
Prende così l’avvio il nuovo progetto Erasmus+ “Rural Migrantour”, che permetterà di far emergere un altro processo molto interessante, che già da molto tempo prima della pandemia avremmo voluto conoscere meglio ed esplorare: il ruolo che le migrazioni hanno avuto nel definire la storia e le trasformazioni sociali, economiche e culturali dei piccoli centri, delle zone montate e di frontiera… ossia di località che spesso pensiamo “lontane” dai temi delle migrazioni e del dialogo interculturale, ma che in realtà da sempre sono attraversate dalla mobilità (di persone, idee, prodotti) e che negli ultimi anni sono stati anche il teatro di importanti esperienze di accoglienza diffusa di richiedenti asilo e rifugiati.
Il 1° marzo inizia dunque questa nuova tappa nella storia del Migrantour. La nuova fase “Rural” coinvolge cinque paesi europei, alcuni di quali entrano a far parte per la prima volta della nostra rete (Italia, Slovenia, Olanda, Grecia e Bulgaria) ed è coordinato da TERRA VERA, l’ONG slovena responsabile di Migrantour Lubiana. Per quanto riguarda la componente italiana del progetto, VIAGGI SOLIDALI ha il piacere e l’onore di coordinare un team locale estremamente variegato e interessante. Sono nostri partner:
*La Fondazione Nuto Revelli, importante realtà che coltiva la memoria del noto scrittore piemontese e dei suoi territori, e che tra le sue molteplici attività ha portato a termine il recupero della borgata alpina di Paraloup (a 1.360 metri nel comune di Rittana, Cuneo) rendendola luogo di una doppia memoria: quella della guerra partigiana e quella della vita contadina che vi si svolgeva prima dell’abbandono.
* La cooperativa Jungi Mundu, uno straordinario gruppo di soci che da alcuni anni ha dato nuova vita e tante nuove energie al piccolo comune di Camini, un paese che si trova nell’entroterra della costa jonica della Calabria, a poca distanza da Riace. A Camini la cooperativa Jungi Mundu ha realizzato un progetto di accoglienza per migranti che è stato un vero e proprio volano per una lunga serie di iniziative volte a valorizzare il patrimonio culturale materiale e immateriale locale.
* Collabora inoltre con la nostra cooperativa per questo progetto FIERI, il Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione, prestigioso centro di ricerca che ha sede a Torino e che ci accompagnerà nella riflessione scientifica che sorregge il progetto.
Vi terremo informati sugli sviluppi delle attività e vi diamo fin d’ora appuntamento per le prime passeggiate Rural Migrantour Borgata Paraloup e Rural Migrantour Camini!